Frequenze TV: capisco (anche se non condivido) Mediaset, chi mi spiega invece la posizione del PDL?

aprile 18, 2012 alle 2:43 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, POLITICA, TV | Lascia un commento
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Sulla vicenda beauty contest mi sono più volte espresso e quindi non avrei da aggiungere nulla di nuovo nel merito. Allo stesso modo, sulla notizia del ricorso da parte di Mediaset c’è veramente poco da dire, mi sembra più che legittimo che un’azienda che ritenga di essere stata lesa nei suoi interessi da un atto della Pubblica Amministrazione lo impugni, sta anche nella sua libertà ricorrere in giudizio anche solo semplicemente per  evidenziare la propria contrarietà nei confronti di una scelta – GIUSTISSIMA A MIO AVVISO – del Governo.

D’altra parte, leggendo le dichiarazioni di Confalonieri mi spingerei anche a ritenere che possano essere assolutamente in buona fede. E’ infatti più che mai comprensibile l’umano risentimento da parte dei vertici di un’azienda che ha visto fiorire il proprio business in lunghi periodi di complicità con il governo, fino al punto di ottenere – con la legge Gasparri – addirittura la cristallizzazione del duopolio televisivo anche con il passaggio al digitale a discapito della netta contrarietà della Commissione europea e la evidente lesione del mercato e dei diritti e interessi dei consumatori. Pare a me insomma assolutamente normale che Confalonieri ritenga ora la decisione del nuovo Governo di mettere all’asta l’assegnazione delle frequenze tv come “mosso da qualcosa di punitivo” nei confronti di Mediaset. Succede anche ai bambini – e si sa che gli anziani regrediscono a comportamenti simili – se gli togli il lecca lecca piangono e sbraitano, ma un pò di lecca lecca tocca lasciarlo anche agli altri e poi, troppo lecca lecca in prospettiva fa male anche a loro stessi no ? Sul mercato tocca imparare a starci con le proprie forze, no ?

Non è però in primis per questo motivo che ho scritto questo post, è in realtà tutt’altro il problema che mi assilla e che non riesco a comprendere, ho veramente bisogno del vostro aiuto. C’è qualcuno tra i miei tre o quattro lettori che – in grado di interpretare il sentito profondo del PDL – possa spiegarmi, in termini di interesse generale, le fortissime contrarietà espresse da questo partito all’emendamento governativo sul beauty contest ? E’ una domanda seria e, fino ad ora, non ho sentito – magari me la sono persa – la benchè minima argomentazione da parte degli esponenti del PDL che si sono espressi pubblicamente sul tema. Perchè sono contrari ? Perchè regalare a Mediaset (e Rai) le frequenze sarebbe preferibile ? Perchè questo è nell’interesse del Paese o, perlomeno, perchè dovrebbe essere nell’interesse di chi li ha votati e di chi forse in futuro vorrà ancora farlo ?

Attendo risposte, aiutatemi, grazie !

Confalonieri, le muffe e le giraffe … occhio sono anche fatti nostri !

aprile 21, 2011 alle 7:26 PM | Pubblicato su - TV vs Internet: ci fai o ci sei ? un pò ci fai ... un pò ci sei, CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, TV | 4 commenti
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Incollo di seguito due agenzie relative a dichiarazioni del Presidente Confalonieri a margine dell’assemblea Mediaset di ieri:

(ANSA) – COLOGNO MONZESE (MILANO), 20 APR – “Siamo di fronte a una incomprensibile politica di favore verso il mondo delle telecomunicazioni e a scapito del mondo di noi televisivi”. Così il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, commenta la gara per la banda da 800 megahertz per nuove frequenze in banda televisiva “che l’Europa prescrive di assegnare agli operatori di telefonia mobile”. Aprendo l’assemblea del gruppo televisivo, Confalonieri conferma che Mediaset parteciperà all’assegnazione in ‘beauty contest’ di sei multiplex nazionali. Nel rapporto tra internet e televisione, secondo il presidente Mediaset, “da una parte regna la totale assenza di regole e controlli, dall’altra invece vi è una pesante ingerenza degli organi di regolamentazione.

Che dire ? Il pranzo all’assemblea di Mediaset deve essere stato molto pesante e probabilmente indigesto …

COLOGNO MONZESE: (MF-DJ)–“Il nostro conflitto con Google – nel quale siamo alleati con gli altri editori, in Italia e all’estero – vuole difendere gli investimenti contro ogni utilizzo parassitario e ogni pirateria”.

Lo ha detto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, nel discorso che ha aperto i lavori dell’assemblea dei soci del Biscione, in corso a Cologno Monzese presso gli studi televisivi del gruppo.

Non stiamo parlando del “passato della Tv contro il futuro di Internet”, ha detto ancora Confalonieri, aggiungendo che “e’ in ballo il modello di business basato sul pilastro dell’esclusiva e della remunerazione dei diritti. Se le major e i broadcaster perderanno la loro battaglia, ci sara’ una progressiva e inesorabile desertificazione dello show business, della creativita’, della produzione di contenuti di qualita’”.

eh sì … ieri Confalonieri ha digerito male evidentemente, ha sparato sulle telco, su Google, sul regolatore, quasi quasi persino sul Ministro Romani !

L’altro giorno, studiando con mio figlio, mi sono imbattuto sull’importanza cruciale dei batteri e delle muffe nell’ecosistema, in quanto decompositori. Muffe e batteri, infatti, demoliscono le sostanze organiche contenute nelle spoglie degli organismi morti mineralizzandole, trasformandole cioè in sostanze inorganiche più facilmente riutilizzabili da parte dei produttori per costruire nuova sostanza organica. E’ importante studiare con i propri figli si riscoprono cose importantissime che non avevamo colto fino in fondo quando eravamo a scuola. La settimana precedente eravamo ad esempio sulle giraffe ed ho riscoperto che il loro collo si è allungato col passare dei secoli, probabilmente, infatti, le prime giraffe erano molto più basse, poi sono “cresciute”, un po’ alla volta, e questo ha permesso a questi animali di mangiare prelibatezze che nessun altro riusciva a raggiungere. Questi animali si sono evoluti nel corso del tempo in base alle loro esigenze, trasformandosi anche fisicamente per poter sopravvivere …

Tornando a Confalonieri … le persone invecchiano ma le aziende possono/debbono rinnovarsi, i business models vanno adattati ai tempi e alle tecnologie a disposizione, il mercati della tv, delle tlc e di Internet diventano a tendere uno solo o, comunque, sono sensibilmente integrati, per il resto potrei limitarmi a dire vinca il migliore! e, da parte mia, spero che vinca chi trasferisce più valore agli utenti .

La strategia di Mediaset appare perdente, la scelta di arroccarsi può dare vantaggi nel breve grazie ad eventuali contesti pecuiliari a livello nazionale dove può trovare protezione ma nel medio periodo non può rendere … potremmo dire beh, peccato, dispiace per l’azienda Mediaset e chiuderla lì, ma il problema è che, con l’influenza che ha, rischia di fare rimanere arretrato l’ecosistema digitale del Paese e quindi ne facciamo le spese tutti in termini di minore innovazione e concorrenza, carenza di possibilità di scelta e anche pluralismo deficitario.

 
Ammappete perdiamo tutti, non sono solo cazzi suoi !

In Italia puntate sullo Squalo, per salvare il vostro pluralismo ?!

aprile 5, 2011 alle 12:14 am | Pubblicato su - Rai/Sky Tivù Sat, CONSUMATORI, DIRITTO, TV | Lascia un commento
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Da L’Espresso:

La scena risale a pochi giorni fa. Cornice internazionale: Bruxelles. Protagonisti il presidente dell’associazione Altroconsumo, Paolo Martinello, e un giornalista inglese che lo sta intervistando. Il cronista vuole risposte sul sistema televisivo italiano, e in particolare sul passaggio in corso dall’universo analogico a quello digitale. Martinello, quindi, inizia il suo ragionamento. Mettendo le cose in chiaro: “In Italia”, dice, “è essenziale che Sky partecipi alla gara per le frequenze del digitale terrestre”. Di più: “Rupert Murdoch”, spiega, “è un garante del pluralismo, un tassello imprescindibile nell’evoluzione democratica dei nostri media”. Al che il giornalista sgrana gli occhi. Smette di prendere appunti, e dopo un flash di stupore chiede: “Murdoch? Il magnate australiano? Puntate sullo Squalo, per salvare il vostro pluralismo?”. “Io stesso”, confida Martinello, “coglievo il paradosso delle mie parole. Ma non cambio idea: anche uno schiacciasassi alla Murdoch, da noi, è il benvenuto. Comunque sia, può limitare lo strapotere di Rai e Mediaset. E già questo è un successo, parlando di digitale…”.

Bella Paolo ! della cosa mi ero già occupato in questo post, leggete tutto l’articolo su L’Espresso, ne vale la pena

Digitale terrestre: dopo lo switch off in Lombardia la situazione rimane critica

novembre 29, 2010 alle 6:36 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, TV | 3 commenti
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Come dicevo l’altro ieri, a casa mia dopo lo switch off la situazione del digitale terrestre era alquanto instabile e permane tale, a quanto pare è così anche a casa di tante altre famiglie in lombardia e nel nord italia:

Oltre 400 chiamate in poche ore ai telefoni di Altroconsumo.
Difficoltà a risintonizzare i canali, pessima ricezione del segnale, canali come La7 o Boing dissolti nell’etere; questo il contenuto delle segnalazioni di consumatori in difficoltà con lo switch off in Lombardia, Piemonte orientale, province di Parma e Piacenza

Il passaggio definitivo alla tv digitale doveva concludersi sulla carta il 26 novembre scorso, ma sono molti gli strascichi di tipo tecnico che di fatto impediscono al consumatore di vedere canali e programmi tv.

Molti gli abbonati di Mediaset Premium e Gallery che hanno segnalato di non esser riusciti a fruire della visione dei programmi per cui hanno pagato, anche da altre Regioni come Campania, Marche, Emilia Romagna.
Altroconsumo invita Mediaset a predisporre un bonus di risarcimento per i contenuti a pagamento non fruiti.
Sul fronte istituzionale l’associazione indipendente di consumatori chiede al ministro dello Sviluppo economico Romani di sensibilizzare tutti gli attori, in questa fase delicata di passaggio tecnologico, alla massima professionalità e tempestività nell’affiancare gli utenti di fronte alle difficoltà tecniche che possono incontrare.

Altroconsumo terrà aperto per tutta la settimana il numero verde 800.088.265 dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle ore 14,00 alle 17,00.

Ora, posso comprendere che lo switch off sia un passaggio complicato dal punto di vista tecnico ma mi sembra inaccettabile che, come consiglia il call center del ministero, l’unica via d’uscita per l’utente sia quella di stare lì a risintonizzare di tanto in tanto – dicono fino a metà dicembre ! – nella speranza che rispunti fuori quasi per miracolo qualche canale prima oscurato.

Peraltro, il fatto che lo switch off nel nord italia abbia ripercussioni negative su altre zone d’Italia già all digital (ad es campania, lazio etc etc) la dice lunga sull’instabilità di questa tecnologia a livello di sistema paese, per quanto riguarda l’Emilia considerate invece che lo switch off è oggi,  il che comporterà presumibilmente altri problemi …

Per quanto concerne i canali Mediaset premium, ci credo che la gente sia particolarmente arrabbiata, paga un tot al mese e dovrebbe stare lì a risintonizzare fino a metà dicembre nella speranza che riappaiano le partite (o i film) che ha pagato ?!?!? Mah … il fatto, invece, che chi non prende i canali Rai si lagni di meno è, a mio avviso, sintomo che purtroppo non ci attendiamo veramente più niente di buono dal broadcasting di stato … ma come? paghiamo un canone, si tratta di servizio pubblico, ci siamo nonostante questo sobbarcati il costo del decoder … e dovremmo stare lì a risintonizzare nella speranza che riappaia il segnale? qualcuno direbbe: neanche nello Zimbabwe …

SIAE e Tivù – Altroconsumo chiede l’intervento della Commissione europea su due bubboni italiani

febbraio 9, 2010 alle 2:52 PM | Pubblicato su - Equo Compenso, - Rai/Sky Tivù Sat, CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE, TV | 1 commento
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Dopo alcuni giorni di silenzio torno a bomba su due questioni ampiamente dibattute in questo blog: circa la prima, Rai, Mediaset, Tivù, in una sola parola: Raiset  era da un pò che non ne parlavamo, sulla seconda, il decreto SIAE/Bondi e l’iniquo compenso  ci eravamo, invece, lasciati recentemente su questo punto fermo: il Decreto Bondi è attaccabile sia a Bruxelles sia a Roma  

Ebbene, oggi Altroconsumo ha presentato due corposi ricorsi alla DG Concorrenza della Commissione europea su entrambi i bubboni, tutti italiani, vi rinvio al comunicato dell’associazione che trovate anche di seguito, avremo sicuramente modo di approfondire._

Aiuti di stato nell’operazione tivù e nel decreto Bondi sull’equo compenso. Altroconsumo ricorre alla Commissione europea

Si insedia la nuova Commissione UE, la Barroso II, e Altroconsumo augura buon lavoro al nuovo titolare della DG Concorrenza, Joaquin Almunia, presentando due ricorsi, tutti italiani: contro Tivù per concentrazione e aiuti di Stato e contro il decreto Bondi sull’equo compenso, sempre per aiuti di Stato e abuso di posizione dominante.

Il contesto in cui sono avvenute le due operazioni, distinte ma con effetti simili, è lo stesso, caratterizzato da dinamiche di accordi per privilegiare gli interessi di alcuni a danno dello sviluppo del mercato tecnologico, dei contenuti e di programmi di qualità, con consolidamento di posizioni già esistenti.

Con la creazione della joint venture Tivù, Telecom Italia media, RTI e RAI hanno realizzato una concentrazione di dimensione comunitaria, che tuttavia non è stata notificata alla Commissione europea. Le conseguenze saranno ingessare ulteriormente il mercato pubblicitario televisivo già oggi caratterizzato da un’elevata concentrazione. Dinamiche collusive, a tutto vantaggio del potere di mercato delle imprese coinvolte, contro eventuali competitor. Tutto ciò a discapito di incentivi verso lo studio e la realizzazione di programmi di qualità, innovativi, aperti al confronto e alla sperimentazione.

Criptando i programmi con un protocollo di codifica incompatibile con quello del decoder Sky, Rai e RTI hanno in pratica reso inaccessibile la propria programmazione generalista sulla piattaforma Sky in lesione delle regole della concorrenza (Articolo 101 del Trattato). Risultato: circa 5 millioni di utenti Sky non potranno ricevere programmi free-to-air e di servizio pubblico. Ma la RAI, proprio per assolvere al ruolo di servizio pubblico, beneficia del canone di abbonamento, un aiuto di Stato giudicato dalla Commissione compatibile con la natura del servizio erogato. Sino alla creazione di Tivù.

Con il decreto Bondi sull’equo compenso è stato esteso il prelievo da parte della SIAE di una quota di prezzo destinato a remunerare gli autori per la copia privata (prima previsto solo su CD, DVD vergini e masterizzatori) a tutti i dispositivi dotati di memoria, come telefoni cellulari, decoder, console di videogiochi. Secondo Altroconsumo si tratta di una tassa iniqua, in concreto aiuti di Stato alla SIAE e all’industria dell’audiovisivo, con abuso di posizione dominante. E un’interferenza illegittima con il funzionamento del mercato interno UE.

Commissario Almunia, buon lavoro.

Dicembre si avvicina e Mediaset presenta ricorso all’Antitrust contro la chiavetta Sky

novembre 18, 2009 alle 2:07 am | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, TV | 2 commenti
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Era prevedibile e, infatti, tra le altre cose nel mio precedente post sulla chiavetta Sky dicevo anche questo:

Penso che da qui a dicembre avremo altre notizie, non solo maggiori informazioni tecniche, ma anche qualche ripercussione dovuta all’intervento degli altri operatori, perché questa cosa ha un impatto importante sul mercato.

Ora, dicembre è dietro l’angolo ed ecco che, come si legge sul Corriere, Mediaset porta la chiavetta Sky di fronte all’Antitrust , quale motivazione giuridica hanno trovato gli avvocati ? Eccola:

La distribuzione da parte di Sky di questa chiavetta, secondo Mediaset, è contraria alla normativa comunitaria e nazionale in materia di concorrenza e costituisce una violazione degli impegni assunti nel 2003 da Newscorp in occasione della concentrazione delle attività di Telepiù e Stream. Le norme antitrust, infatti, non consentono a un’impresa dominante di ostacolare l’ingresso sul mercato di concorrenti mediante vendite abbinate o aggregate dei propri prodotti». Per Mediaset, «il fine della Digital Key – che non consente l’accesso né ai servizi interattivi né ai contenuti a pagamento – è quello di frenare la diffusione sul mercato di decoder che consentano di ricevere i programmi a pagamento e i servizi interattivi di altri operatori. Il tutto evidentemente a danno dei consumatori che vedranno così limitata la loro possibilità di scelta a livello di offerta e di contenuti».

mmm … facilmente prevedibile anche la replica di Sky:

La Digital Key è una semplice iniziativa di Sky che garantirà a milioni di famiglie la possibilità di fruire dell’offerta in chiaro sul digitale terrestre in modo facile ed efficace. Si tratta di uno strumento che aiuta il processo di digitalizzazione del Paese offrendo un servizio per i consumatori in un mercato in veloce sviluppo.

Con l’aggiunta di una puntura di spillo:

Uno sviluppo che, evidentemente, non è facile da accettare per un gruppo come Mediaset che per molti anni è stato, ed è ancora oggi, il principale soggetto privato operante in Italia nella televisione commerciale e dominante nel mercato della pubblicità».

Che dire ? Mi avvalgo, per una volta, della facoltà di non commentare ! … anche perchè per buona parte l’avevo fatto già prima

Mediaset sfora il SIC: L’AGCOM avvia istruttoria ma dichiara l’esatto contrario

settembre 24, 2009 alle 4:35 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, TV | 1 commento
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mediasetAltroconsumo informa che:

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha aperto un’istruttoria su Mediaset (RTI) per accertare le caratteristiche dei contenuti dei diversi canali. Obiettivo: verificare l’eventuale sforamento della soglia del 20% nel numero complessivo di programmi nazionali editi e diffusi su frequenze terrestri analogiche e digitali, al di là delle formali autorizzazioni concesse … segue qui

Non è, come dire, proprio esattamente la stessa cosa che sinteticamente riportava l’ANSA ieri

(ANSA) – ROMA, 23 SET – Al momento nessun operatore televisivo sfora il limite del 20% dei programmi, in analogico e in digitale, imposto dalla legge. Lo ha stabilito a maggioranza l’Autorita’ per le garanzie nelle Comunicazioni, che aveva aperto un’istruttoria in base a un esposto di Altroconsumo contro Mediaset. L’organismo di garanzia ha tuttavia avviato un ulteriore approfondito esame per verificare i contenuti dei diversi canali.

Liliana qui ospitata da Gilioli ci aiuta a fare chiarezza e la ringrazio perchè a questo punto stavo cominciando a pensare di vivere in un mondo parallelo dove l’AGCOM apre finalmente un’istruttoria sulla base della nostra segnalazione (per chi avesse voglia e tempo di studiarne i dettagli li trova qui) ma comunica esattamente il contrario, non si trattava dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ?!?!

In realtà esiste un problema grosso come una casa per quanto riguarda l’attività dell’AGCOM nel settore televisivo a garanzia della pluralità dell’informazione, questo è un problema fondamentale per la democrazia del nostro Paese ma, voglio dire anche un’altra cosa, mi dispiace personalmente per l’abbrutimento delle tante professionalità che pur sono presenti in AGCOM.

TV vs Internet: ci fai o ci sei ? un pò ci fai … un pò ci sei

settembre 3, 2009 alle 10:22 am | Pubblicato su - TV vs Internet: ci fai o ci sei ? un pò ci fai ... un pò ci sei, INTERNET, TV | 8 commenti
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Tv vs InternetE’ successo ancora, ieri sera nella puntata di Matrix dedicata ai social network. Come in molti altri casi prima, sia chiaro, non solo sui canali Mediaset ma anche in RAI, si è scaduti in beceri luoghi comuni con sottofondo di tecnofobia dirompente e ospiti a dir poco inpreparati ad affrontare seriamente i grandi temi epocali che pone la Rete in termini sociali, giuridici e anche di business. Perchè, sì si parlava in maniera molto raffazzonata di Facebook e Twitter ma alla fine era Internet che risultava demonizzata nel suo tutto senza fare alcuna distinzione tra il mezzo e i contenuti, senza neanche provare minimamente ad interrogarsi sulle potenzialità (e anche sui pericoli, per carità, gli effetti della disruptive technology hanno i loro lati negativi) di uno strumento che sta comunque cambiando il mondo.

Quello che mi chiedo, anche e soprattutto alla luce dei dati incontrovertibili sulla crisi emergente della pubblicità in tv è se in casi come questi si tratti di sciatteria o se vi sia dietro una volontà precisa, non che tra le due alternative saprei scegliere quale sia la meno inquietante, ma certo varrebbe la pena di capire come stanno le cose.

Di fronte a situazioni molto simili a queste di evidente ma anche palesemente ostentata ignoranza un mio mitico e compianto professore di greco del liceo cadeva spesso in una sorta di dubbio amletico e poteva continuare a chiedersi per minuti, davanti alla classe attonita: “ci fai o ci sei ? … – e poi si rispondeva da solo – secondo me un pò ci fai un pò ci sei“. Ora, da ieri sera, lo capisco molto di più, perchè il medesimo dubbio inestricabile mi ha attanagliato tutta la notte: questi ci fanno o ci sono ? O, per spiegarmi meglio: sono stati messi insieme ospiti prevalentemente impreparati sulla materia in modo che venisse fuori questa sorta di becera e volgare demonizzazione di Internet ? Oppure non c’è stata alcuna intenzionalità nella cosa ? Insomma: ci fai o ci sei? un pò ci fai un pò ci sei … ah quanto ti capisco ora Prof !

E voi cosa ne pensate ?

Disinformatia sulla questione Rai/Sky, Tivù Sat, Raiset …

agosto 22, 2009 alle 3:19 PM | Pubblicato su - Rai/Sky Tivù Sat, CONSUMATORI, DIRITTO, TV | Lascia un commento
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Trovo questo articolo del Giornale di oggi altamente disinformativo.

Sul tema mi sono espresso più volte su questo blog, tra le altre qui, qui e qui, e non ho nulla da aggiungere se non che il silenzio delle Autorità competenti, in primis Agcom,Raiset si fa sempre più assordante anche alla luce dei dati molto significativi snocciolati sempre oggi da Fontanarosa

Ma dove sono questi decoder Tivù Sat ?

agosto 6, 2009 alle 6:16 PM | Pubblicato su - Rai/Sky Tivù Sat, CONSUMATORI, DIRITTO, TV | 6 commenti
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mauro%20masiMauro Masi, Direttore Generale RAI ha dichiarato oggi ”Sulla piattaforma satellitare a pagamento (Sky) saranno per ora visibili almeno Raiuno, Raidue e Raitre salvo il criptaggio che si rende necessario per quei programmi di cui Rai non detiene i diritti internazionali’”.

In realtà, come evidenziato nell’esposto di Altroconsumo del 10 luglio scorso molti dei programmi criptati sono prodotti da RAI (abbiamo documentato anche oscuramenti di telegiornali!) e non possono essere quindi interessati da limitazioni territoriali dei diritti di trasmissione tali da giustificarne il criptaggio per impedirne la visione al di fuori del territorio nazionale.

In realtà, come ci spiega con la sua consueta genuina verve romanesca Giorgio la Rai sta portando avanti una chiara politica di progressivo spegnimento del segnale dalla piattaforma Sky. Giorgio aggiunge un altro elemento importante: “sti decoder Tivù Sat nun se trovano proprio”.  

Concordo in pieno con la sua conclusione: “La Rai quindi se ne va da Sky senza aver prima consentito al consumatore – abbonato – utente cittadino, di dotarsi del necessario per continuare la visione dei suoi canali. Risultato? Chi non ha la possibilità di ricevere il segnale in Dtt, semplicemente non vedrà le trasmissioni Rai criptate via Nagra. Senza alternative”.

Ora, passiamo da Roma un pò più a nord: Falcade, provincia di Belluno, ridente cittadina di monatagna. Ricevo dal Sindaco una delibera del Consiglio Comunale del 26 luglio 2009 che applellandosi a governo, parlamento etc etc chiede “che vengano abrogate le norme che impongono il pagamento del canone Rai e se questo non è possibile che si esenti dal pagamento chi, causa deficit strutturale, non riceva adeguatamente il segnale radio televisivo”.

Nelle premesse della Delibera si legge tra le altre cose che “il Comune di Falcade finanzia ogni anno, con i soldi del cittadino, la garanzia del segnale radio televisivo per tutto il territorio comunale e che senza questa garanzia il cittadino avrebbe inutilmente acquistato il televisore, di fatto rendendo il cittadino di Falcade non eguale ad altri che possono ricevere il segnale grazie ad interventi dell’azienda produttrice del servizio”.

Come dare torto ai cittadini di Falcade ?

Dichiara sempre oggi Masi a proposito della chiusura delle trattative con Sky: ”Il risultato finale del mancato rinnovo e’ comunque a vantaggio degli utenti. Tutti i canali Rai saranno visibili integralmente e gratuitamente tramite il digitale terrestre ed il satellitare Tivusat: si tratta di Raiuno, Raidue, Raitre, Rai4, RaiNews24, Rai Sport+, RaiStoria, RaiGulp, RaiSatYoYO, RaiSat Extra, RaiSat Cinema, RaiSat Premium. Si tratta della piu’ ampia e completa offerta gratuita in Europa da parte di una azienda di servizio pubblico”.

Mah … la RAI smetta di oscurare abusivamente trasmissioni pagate da noi cittadini con il canone, garantisca tramite i suoi partners commerciali che siano almeno adegutamente distribuiti nei punti vendita i decoder tivù sat, così vediamo anche di che roba si tratta, ma prima cosa: porti una vagonata di decoder ai cittadini di Falcade aggratis, tanto per parlare un linguaggio più direttamente comprensibile in Viale Mazzini …

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