Altroconsumo diffida RTI per gli oscuramenti di Mediaset Premium

settembre 18, 2013 alle 10:11 am | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, TV | 1 commento
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mediaset premiumAltroconsumo ha diffidato RTI e chiede il rimborso per gli utenti 

Quando i canali Mediaset Calcio trasmettono più partite in contemporanea (tipicamente in alcuni orari del weekend), altri canali Mediaset Premium vengono oscurati, da due ore prima dell’inizio delle partite e tre ore dopo la fine. Di conseguenza gli abbonati non possono vedere trasmissioni per le quali hanno già acquistato il diritto di visione attraverso il pagamento dell’abbonamento. Altroconsumo ha segnalato la pratica commerciale scorretta all’Antitrust e diffidato Mediaset (RTI) affinchè cessi immediatamente tale comportamento lesivo e rimborsi gli abbonati. Aderisci alla nostra azione, più siamo più contiamo!

Qui per aderire e supportare l’azione, qui per leggere diffida e ricorso all’Antitrust

SIAE e Tivù – Altroconsumo chiede l’intervento della Commissione europea su due bubboni italiani

febbraio 9, 2010 alle 2:52 PM | Pubblicato su - Equo Compenso, - Rai/Sky Tivù Sat, CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE, TV | 1 commento
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Dopo alcuni giorni di silenzio torno a bomba su due questioni ampiamente dibattute in questo blog: circa la prima, Rai, Mediaset, Tivù, in una sola parola: Raiset  era da un pò che non ne parlavamo, sulla seconda, il decreto SIAE/Bondi e l’iniquo compenso  ci eravamo, invece, lasciati recentemente su questo punto fermo: il Decreto Bondi è attaccabile sia a Bruxelles sia a Roma  

Ebbene, oggi Altroconsumo ha presentato due corposi ricorsi alla DG Concorrenza della Commissione europea su entrambi i bubboni, tutti italiani, vi rinvio al comunicato dell’associazione che trovate anche di seguito, avremo sicuramente modo di approfondire._

Aiuti di stato nell’operazione tivù e nel decreto Bondi sull’equo compenso. Altroconsumo ricorre alla Commissione europea

Si insedia la nuova Commissione UE, la Barroso II, e Altroconsumo augura buon lavoro al nuovo titolare della DG Concorrenza, Joaquin Almunia, presentando due ricorsi, tutti italiani: contro Tivù per concentrazione e aiuti di Stato e contro il decreto Bondi sull’equo compenso, sempre per aiuti di Stato e abuso di posizione dominante.

Il contesto in cui sono avvenute le due operazioni, distinte ma con effetti simili, è lo stesso, caratterizzato da dinamiche di accordi per privilegiare gli interessi di alcuni a danno dello sviluppo del mercato tecnologico, dei contenuti e di programmi di qualità, con consolidamento di posizioni già esistenti.

Con la creazione della joint venture Tivù, Telecom Italia media, RTI e RAI hanno realizzato una concentrazione di dimensione comunitaria, che tuttavia non è stata notificata alla Commissione europea. Le conseguenze saranno ingessare ulteriormente il mercato pubblicitario televisivo già oggi caratterizzato da un’elevata concentrazione. Dinamiche collusive, a tutto vantaggio del potere di mercato delle imprese coinvolte, contro eventuali competitor. Tutto ciò a discapito di incentivi verso lo studio e la realizzazione di programmi di qualità, innovativi, aperti al confronto e alla sperimentazione.

Criptando i programmi con un protocollo di codifica incompatibile con quello del decoder Sky, Rai e RTI hanno in pratica reso inaccessibile la propria programmazione generalista sulla piattaforma Sky in lesione delle regole della concorrenza (Articolo 101 del Trattato). Risultato: circa 5 millioni di utenti Sky non potranno ricevere programmi free-to-air e di servizio pubblico. Ma la RAI, proprio per assolvere al ruolo di servizio pubblico, beneficia del canone di abbonamento, un aiuto di Stato giudicato dalla Commissione compatibile con la natura del servizio erogato. Sino alla creazione di Tivù.

Con il decreto Bondi sull’equo compenso è stato esteso il prelievo da parte della SIAE di una quota di prezzo destinato a remunerare gli autori per la copia privata (prima previsto solo su CD, DVD vergini e masterizzatori) a tutti i dispositivi dotati di memoria, come telefoni cellulari, decoder, console di videogiochi. Secondo Altroconsumo si tratta di una tassa iniqua, in concreto aiuti di Stato alla SIAE e all’industria dell’audiovisivo, con abuso di posizione dominante. E un’interferenza illegittima con il funzionamento del mercato interno UE.

Commissario Almunia, buon lavoro.

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