Rimodulazioni telefonia mobile: Altroconsumo ottiene da Vodafone soluzioni alternative, Wind segnalata all’Antitrust
marzo 13, 2014 alle 6:39 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, TELECOMUNICAZIONI | Lascia un commentoTag: per 5 anni, per sempre, pratiche commerciali scorrette, Vodafone, Wind
Per gli aumenti delle opzioni “per 5 anni” e “per sempre”, Altroconsumo segnala Wind all’Antitrust. Abbiamo invece ottenuto da Vodafone controproposte vantaggiose. Se sei cliente Vodafone con quelle offerte, compila il questionario per vedere quali soluzioni alternative abbiamo ottenuto per te.
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Caso Roche-Novartis – Guariniello indaga per disastro doloso e associazione a delinquere: quei soldi tornino ai cittadini
marzo 9, 2014 alle 5:10 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO | Lascia un commentoTag: Altroconsumo vs Roche Novartis, Avastin, Caso Roche Novartis, Guariniello, Quei soldi tornino ai cittadini, Sanzioni esemplari
Dopo la sanzione esemplare da 180 milioni di Euro comminata dall’Antitrust a Roche e Novartis per l’intesa che ha escluso l’utilizzo di un farmaco economico – Avastin – e ne ha favorito uno enormemente più costoso – Lucentis – nella cura di una diffusa malattia della vista, Altroconsumo, ritenendo che la questione non dovesse fermarsi solo ed esclusivamente sul profilo delle lesioni concorrenziali, ha inviato un esposto alla Procura di Roma e di Torino e un esposto alla Corte dei Conti, chiedendo che si faccia chiarezza sulle responsabilità amministrative e penali che hanno provocato un enorme aumento della spesa a carico del Servizio Sanitario Nazionale: 45 milioni di Euro solo per il 2012 come certificato dall’Antitrust.
La Procura di Torino apre ora formalmente un’inchiesta per disastro doloso e associazione per delinquere in relazione alla truffa e al reato di rialzo o ribasso fraudolento di prezzi. Molto bene !
Chiediamo che questi soldi vengano recuperati, accantonati in un fondo creato ad hoc, e utilizzati in progetti concreti a favore dei cittadini. Unisciti alla nostra battaglia ed esprimi una preferenza fra le diverse proposte di utilizzo dei fondi.
Equo compenso: la SIAE recita abusivamente tre parti in commedia, gli adeguamenti devono essere al ribasso
marzo 9, 2014 alle 3:48 PM | Pubblicato su - Equo Compenso, CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE | 1 commentoTag: equo compenso, iniquo compenso, Petizione Altroconsumo, siae
Il dibattito sull’equo compenso è stato condotto sulla base di false rappresentazioni: la SIAE infatti recita abusivamente tre parti in commedia, quella di legislatore – ha scritto la bozza di decreto –, quella di beneficiaria – tratterrà fino a 10 milioni dei 200 di preteso aumento e, non paga, vorrebbe anche ergersi a interprete super partes spiegandoci che l’equo compenso non è una tassa e che non lo pagano i consumatori. Niente di più falso, speriamo che il Ministro Franceschini tenga invece in considerazione le legittime aspettative degli oltre 14.000 firmatari della petizione di Altroconsumo nel nuovo scenario tecnologico le copie private sono diminuite, non aumentate, pertanto l’aggiornamento dell’equo compenso deve essere al ribasso.
Ieri ho risposto così ad una intervista per Lastampa.it, il resto dell’articolo lo potete leggere qui
Caso Avastin: bene l’Antitrust! per Roche e Novartis arrivano le sanzioni esemplari richieste da Altroconsumo
marzo 5, 2014 alle 12:55 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO | 1 commentoTag: Altroconsumo vince, Cartello Farmaceutico, cartello Roche Novartis, Caso Avastin, Sanzioni esemplari
Anche oggi è una bella giornata!
Avevamo chiesto sanzioni esemplari e sono arrivate
L’Antitrust ha inflitto una multa esemplare di oltre 180 milioni di euro a Roche e Novartis, accertando che si sono accordate per escludere l’utilizzo di un farmaco economico, Avastin, e favorirne uno enormemente più costoso, Lucentis, nella cura di una diffusa malattia della vista. Un accordo costato al Servizio Sanitario Nazionale fino a 600 milioni di euro in più all’anno. L’Antitrust ha così accolto in pieno la nostra denuncia.
La nostra denuncia e la nostra richiesta di una multa esemplare sono state accolte: l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato che i gruppi Roche e Novartis hanno posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza e li ha multati con oltre 180 milioni di euro. Il motivo: i gruppi farmaceutici Roche e Novartis, rispettivamente produttori dei farmaci Avastin e Lucentis, hanno fatto un accordo per ostacolare l’uso di Avastin e promuovere quello di Lucentis. Stando a quanto riportato dagli studi disponibili, il Lucentis è del tutto equivalente all’Avastin, utilizzato già da tempo in ambito oftalmico. L’unica grossa differenza sta nel prezzo: il Lucentis costa 50 volte in più dell’Avastin. Questo accordo ha comportato un aumento dei costi per il Servizio sanitario nazionale di oltre 600 milioni di euro all’anno.
Doppio l’effetto dannoso sui consumatori finali, quello diretto – i più alti prezzi del farmaco per la maculopatia – e quello che gli stessi hanno dovuto indirettamente subire quali contribuenti, visto l’enorme superiore esborso da parte di Regioni e Asl.
C’era e c’è in ballo la salute dei cittadini: le due case farmaceutiche si sono macchiate di una grave lesione anche eticamente riprovevole nei confronti di consumatori particolarmente deboli e in stato di necessità, Altroconsumo aveva chiesto che l’Antitrust tenesse conto anche di questo aspetto nella commisurazione delle sanzioni, chiedendo sanzioni esemplari nei confronti di Roche e Novartis. Ora giustizia è fatta. Altroconsumo, che ha partecipato attivamente al procedimento, sta ora valutando la possibilità di avviare una class action per ottenere il risarcimento dei malati coinvolti.
Equo Compenso, interessi legittimi a confronto: 500 illustri autori e artisti vs 14.000 cittadini meno noti ma altrettanto incazzati
marzo 4, 2014 alle 11:19 PM | Pubblicato su - Equo Compenso, CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE | 1 commentoTag: 500 vs 14.000, Dario Franceschini, equo compenso, iniquo compenso, Ministro Bray
Si legge su questo sito di una petizione rivolta al Ministro Franceschini attraverso la quale 500 nomi illustri del mondo dello spettacolo, nonchè beneficiari diretti dei proventi da equo compenso per copia privata, chiedono che «il nuovo ministro dei Beni culturali approvi con la massima urgenza l’adeguamento dell’equo compenso per copia privata».
Ora, il Ministro Franceschini sarà certamente stato reso edotto del fatto che Altroconsumo ha già avuto modo di contestare nel merito, nel metodo e nel quantum la legittimità nonchè l’opportunità di tali richieste di aggiornamenti tariffari anche e soprattutto per il fatto che l’equo compenso per copia privata esatto dai produttori e distributori di dispositivi elettronici finisce con l’essere riaddebitato ai consumatori finali, peraltro senza che questo sia evidenziato nello scontrino.
A fronte di quelle dei 500 illustri autori e artisti Franceschini troverà presso il Ministero dei Beni e le Attività Culturali, ivi depositate nel dicembre 2013, oltre 10.000 firme di persone, forse meno note, che hanno tuttavia supportato con altrettanta convinzione la petizione lanciata da Altroconsumo con la quale chiedevamo al precedente Ministro Massimo Bray di non aumentare l’equo compenso, e le cui adesioni hanno ora superato quota 14.000.
Ma, non solo, alla luce delle dichiarazioni chiaramente espresse da parte dell’ex Ministro Bray in occasione dell’audizione dello scorso 10 gennaio in merito alla apprezzabile scelta del suo Ministero di commissionare un’indagine ad hoc sulle abitudini dei consumatori per verificare se le c.d. copie private di opere musicali e cinematografiche siano davvero cresciute negli ultimi tre anni tanto da legittimare addirittura un aumento del c.d. equo compenso del 500% come pretenderebbe SIAE, rimaniamo ora francamente allibitii rispetto alla pressante richiesta di altri stakeholders di approvare il decreto con la massima urgenza senza attendere l’esito di tale indagine.
Pare infatti di tutta evidenza che tutti i soggetti portatori di interessi avranno, grazie all’iniziativa condivisa ed apprezzabile del Ministero dei Beni e le Attività Culturali, ulteriori importanti elementi istruttori sulla base dei quali poter esprimere la propria opinione in maniera più adeguatamente circostanziata. Se, ad esempio, all’esito di tale ricerca di mercato si confermasse – come sostiene Altroconsumo – che l’entità delle copie private sia diminuita e non aumentata, anche l’aggiornamento dell’equo compenso dovrebbe di conseguenza essere in diminuzione e non il contrario.
A scanso di ogni equivoco intendiamo ribadire che Altroconsumo non è affatto contraria a che autori ed editori e titolari dei diritti in generale possano vedersi riconosciuta una legittima e corretta remunerazione per le loro attività. Va tuttavia anche ricordato, per converso, che chi acquista musica e film legalmente da piattaforme online, paga già i diritti d’autore per poterne fruire (e fare copie) su un certo numero di supporti sulla base di una licenza: appare pertanto profondamente ingiusto che il consumatore debba pagare una tassa anche su questi stessi supporti, trovandosi così a pagare due volte.
Nel confermare pertanto il nostro interesse a continuare a confrontarci in maniera costruttiva con il Ministro Franceschini, così come abbiamo già fatto con il Ministro Bray per quanto concerne il tema dell’equo compenso per copia privata, auspichiamo sin d’ora di poter essere invitati ad esprimere le nostre osservazioni sugli esiti della succitata indagine di mercato.
Altroconsumo ribalta Trenord in appello: ammessa la class action, Forza Pendolari!
marzo 4, 2014 alle 10:07 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO | Lascia un commentoTag: Altroconsumo vs Trenord, Ammessa class action, Class Action Trenord, Corte d'Appello di Milano, faccedatrenord, Pendolari
La class action di Altroconsumo contro Trenord è stata ammessa dalla Corte d’Appello di Milano. L’ordinanza parla chiaro: migliaia di pendolari hanno diritto di far valere i loro diritti grazie alla class action promossa da Altroconsumo e chiedere di essere risarciti per i disservizi gravissimi subiti per oltre quindici giorni nel dicembre 2012, quando il sistema di trasporto sui rotaie andò in tilt, con treni cancellati, sovraffollati, corse dirottate e ritardi ricaduti su utenti inermi. In quell’occasione avevamo subito raccolto 10mila preadesioni all’azione risarcitoria che ora, grazie a questa decisione, possiamo finalmente formalizzare. Ma abbiamo calcolato che sono circa 700 mila i pendolari lombardi coinvolti in quelle giornate di caos.
Una buona notizia per le altre class action
La Corte d’appello ha colto in pieno la natura e gli scopi della class action, dando un futuro a questo importante strumento di tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti. Una class action accessibile e praticabile è indispensabile per garantire la fiducia dei cittadini, per responsabilizzare le aziende e per migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi. Compresi quelli di trasporto locale, dove i diritti di migliaia di pendolari sono quotidianamente calpestati. La Corte d’Appello ha ritenuto che il mancato funzionamento del software di gestione ed organizzazione del servizio adottato da Trenord abbia causato disservizi analoghi e comuni a tutti gli utenti colpiti, che dovranno essere valutati e risarciti in un unico processo, secondo quanto previsto dall’art.140 bis del codice de consumo. La richiesta di Altroconsumo è che a tutti i pendolari coinvolti e che aderiranno alla class action venga riconosciuto un risarcimento pari a quattro mensilità dell’abbonamento alla tratta utilizzata. Ora il giudice del Tribunale dovrà definire i contorni della classe di utenti che potrà effettivamente aderire all’azione risarcitoria.
Mantieniti aggiornato su http://www.altroconsumo.it/vita-privata-famiglia/vacanze/news/caos-trenord
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