IAB Forum 2009, c’è anche Altroconsumo !
ottobre 31, 2009 alle 11:19 am | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE, TELECOMUNICAZIONI, TV | 1 commentoTag: IAB Forum 2009, Il futuro dell'economia digitale in Italia, Layla Pavone, Marco Pierani, Paolo Gentiloni, Paolo Romani, Vincenzo Vita
Martedì sarò allo IAB Forum, ringrazio Layla Pavone per il gradito invito a rappresentare la voce dei consumatori nella tavola rotonda “Il futuro dell’economia digitale in Italia” moderata da Riccardo Luna con Paolo Gentiloni, Vincenzo Vita, Luigi Perissich, Bruno Dapei, Carlo Poss, dopo l’apertura del Vice Ministro Paolo Romani.
Sarà un’ulteriore occasione per parlare dei temi della nostra campagna Diritto di Rete che ci ha dato già tante soddisfazioni quest’anno e per continuare a sensibilizzare politici e istituzioni sulle politiche dell’innovazione, sulle questioni che pone la Rete e che sono ancora lì tutte aperte: mercato dei contenuti digitali, libertà d’espressione, sviluppo della banda larga ma anche behavioral and targeting advertising, tema quest’ultimo sul quale faremo il punto, come BEUC, il 12 novembre a Bruxelles
Magari martedì potrebbe essere anche il caso di annunciare in un parter d’eccezione una nuova azione di Altroconsumo in questo settore, vediamo se è il caso …
Come al solito cercherò, se possibile, di fare anche un pò di liveblogging qui su Twitter, su Facebook e su Friendfeed. Intanto se avete spunti, sollecitazioni, sono molto ben accetti.
Ricorso di Telecom contro Ministero Sviluppo Economico su nuove frequenze digitale terrestre … mmm, cosa bolle in pentola ?
ottobre 31, 2009 alle 1:16 am | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, TV | Lascia un commentoTag: Digitale terrestre, ricorso straordinario al presidente della repubblica, Telecom Italia
Telecom Italia Media avrebbe presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il Ministero per lo Sviluppo Economico sull’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre in Val d’Aosta, Piemonte occidentale e Trentino Alto-Adige, chiedendo un risarcimento di 240 milioni di Euro, di più qui
Mi limito a dire, per ora, mmmmm …. vicenda tutta da seguire, cosa bolle in pentola ?
Telemarketing: Altroconsumo, immediata istituzione di liste opt out per chi non vuole essere disturbato
ottobre 28, 2009 alle 12:23 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, TELECOMUNICAZIONI | Lascia un commentoTag: Altroconsumo, Commissione Affari Costituzionali, opt out, Robisonson list, Telemarketing
E’ una presa di posizione che definirei forte, pragmatica e lontana dai dogmatismi che hanno prevalso fino ad ora sulla questione telemarketing e privacy quella che ha preso Altroconsumo in favore del passaggio ad un regime di opt out con l’immediata istituzione di una Robinson list gestita dal Garante che sia rigorosa, adeguatamente pubblicizzata, di facile accesso, di durata illimitata, accompagnata da sanzioni serie in caso di violazioni.
Ovviamente Altroconsumo si oppone, per altro verso, ad una proroga del regime di deroga introdotto con il precedente Milleproroghe che ha, di fatto, instaurato fino a tutto il 2009 un vero e proprio far west nel settore.
Per saperne di più qui il comunicato di Altroconsumo, qui la lettera inviata ieri alla Commissione Affari Costituzionali del Senato che sta discutendo della cosa nell’ambito della legge di conversione del decreto-legge 25 settembre 2009, n.135, e voterà probabilmente già oggi.
Sulla chiavetta Sky
ottobre 21, 2009 alle 12:48 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, TV | 8 commentiTag: Chiavetta Sky, decoder, Digitale terrestre, oscuramenti, Rai, Sky
Mi ha chiamato un giornalista di Help Consumatori, per avere il mio punto di vista e quello di Altroconsumo su questa chiavetta di Sky che fa discutere molto in questi giorni.
Voglio ringraziare Antonella Giordano, la giornalista, perchè ha riportato correttamente quanto le avevo detto – cosa che non è sempre scontato succeda – e poi mi ha risparmiato il tempo di buttare giù questo post !
Trovate l’intervista qui su Help Consumatori e anche di seguito:
E’ vero che la Digital Key sarà disponibile soltanto per i decoder SkyHd e MySkyHd, e dunque soltanto per il 10% degli abbonati Sky?
Per il momento le informazioni sono quelle messe a disposizione dall’operatore e c’è ancora qualche problema di chiarezza sui decoder dove sarà applicabile questa chiavetta. Penso che da qui a dicembre avremo altre notizie, non solo maggiori informazioni tecniche, ma anche qualche ripercussione dovuta all’intervento degli altri operatori, perché questa cosa ha un impatto importante sul mercato.
Il consigliere di amministrazione di Mediaset, Gina Nieri, ieri ha definito l’offerta di Sky ingannevole, “nel senso che gli utenti possono vedere ugualmente l’offerta del digitale terrestre free se hanno un nuovo televisore, senza bisogno della chiavetta Sky”. E’ così?
Qui stiamo assistendo ad una lotta tra i vari operatori a cercare di verticalizzare il mercato della Tv digitale sul proprio strumento di decodificazione. Quindi Sky vuole raggruppare tutto sotto il decoder satellitare e questa chiavetta sembra che glielo permetta; sulle specifiche tecniche non possiamo ancora dare un commento definitivo visto che l’offerta sarà sul mercato nel mese di dicembre. E’ evidente però che inserendo questa chiavetta, che è sostanzialmente un mini decoder digitale terrestre, nel decoder satellitare si ha, con un unico telecomando, la programmazione sia di Sky sia quella del digitale terrestre. Ma questo, lo ricordiamo, solo per gli abbonati Sky. Dall’altra parte, questo tentativo di verticalizzazione di Sky è uno schiaffo all’operazione, che noi abbiamo molto contestato, di Rai di oscurare dalla piattaforma satellitare alcune trasmissioni del servizio pubblico. La Rai così, non solo è venuta meno al contratto di servizio, ma ha perso vari milioni di euro non accettando le proposte di Sky. Con questa chiavetta, invece, gli abbonati Sky potranno vedere tutto quello che attualmente rischia di essere oscurato e la Rai perderà dei soldi. Direi che c’è una battaglia commerciale molto importante, però mentre un operatore è privato l’altro è pubblico e deve sottostare anche agli obblighi del servizio. Quello che noi pretendiamo da tempo è il decoder unico; purtroppo si continua a fare questa battaglia tra decoder.
Quindi questa battaglia l’ha cominciata la Rai, oscurando alcune programmazioni sul satellite?
E’ difficile dire chi l’ha iniziata, ma se andiamo indietro negli anni, ricordiamo che c’è stata una blindatura del decoder Sky; in quel tempo c’era anche la legge sul decoder unico che poi è stata in parte modificata anche se la delibera dell’Agcom rimane ancora in piedi. Ma adesso il problema diventa più rilevante tant’è che noi a luglio avevamo chiesto all’Agcom di aprire un fascicolo sull’operazione che sta facendo Rai con gli oscuramenti. Finalmente a settembre l’Autorità ha aperto il fascicolo, ma noi chiedevamo un intervento d’urgenza perché è chiaramente lesivo degli interessi dei consumatori oscurare questa programmazione sul satellite, non solo per gli abbonati Sky ma per tutti quelli con un abbonamento satellitare. E poi questo comportamento lede il contratto di servizio, all’articolo 26 che prevede che tutta la programmazione di pubblico servizio debba essere irradiata su tutte le piattaforme disponibili.
Sembra allora che la Rai sia meno proiettata verso questa rivoluzione digitale?Purtroppo l’impressione è quella o comunque per il momento la Rai si è mossa in una maniera abbastanza discutibile, poco comprensibile, perché il ritorno economico di questa operazione commerciale di Rai che, insieme a Mediaset e Telecom Italia, ha creato la nuova piattaforma digitale TvSat, non ha un ritorno economico immediato. Quindi ci sono due problemi per il consumatore che paga anche l’abbonamento al canone: da una parte la lesione del contratto di servizio, dall’altra il fatto che Rai sta lasciando sul terreno vari milioni di euro sull’offerta che le aveva fatto Sky e viene meno alla diffusione dei programmi di servizio pubblico su tutte le piattaforme. Il mandato della Rai dovrebbe essere quello di portare nella maniera più ampia possibile la propria programmazione a tutti i cittadini. E’ inaccettabile il fatto che siano stati oscurati dei telegiornali; per questo chiedevamo un intervento urgente dell’Agcom che fino ad ora non c’è stato. Noi crediamo che Rai possa fare concorrenza a Sky, anzi deve farla. Ma facendo un’analisi strettamente commerciale non si capisce quale sia l’interesse di Rai che dovrebbe fare un’operazione commerciale autonoma e non allineata a quella di Mediaset.
Dunque questa questione è solo commerciale o anche politica?
E’ evidentemente una lotta commerciale, di politico c’è poco, senza addentrarsi sul fatto che la maggioranza politica controlla anche la Rai. Facendo un’analisi strettamente tecnica non mi tornano i conti dell’operazione Rai.
Quale sarebbe secondo lei la strategia che la Rai dovrebbe adottare?
A mio avviso la Rai non dovrebbe assolutamente pensare che una soluzione sia l’oscuramento della programmazione, per le motivazioni già dette. Così si rischia di togliere il senso anche al pagamento del canone; io non vorrei arrivare a questo perché ci tengo che ci sia un servizio di Tv pubblica, ma con questo atteggiamento la Rai mette in discussione la legittimità del canone. Voglio chiarire che non è che noi supportiamo Sky perché si vedrà se questa offerta è ingannevole o meno, però mentre la Rai ha l’obbligo del servizio pubblico Sky non ce l’ha.
Al consumatore cosa consiglia?
Il consumatore è in una confusione totale. Questa chiavetta sarà fuori a dicembre quando avremo varie regioni importanti a switch off. Per i consumatori intanto va chiarito il fatto che questa chiavetta serve solo agli abbonati Sky e non permette di ricevere il segnale del digitale terrestre nelle zone dove esso non arriva. E’ semplicemente un decoder digitale terrestre per cui non permette la visione dei programmi in quelle zone non coperte dal digitale terrestre, che sono un grosso problema su cui la Rai dovrebbe intervenire mettendoci dei soldi. Questa chiavetta serve soltanto agli abbonati Sky per ricevere anche il digitale terrestre con un solo telecomando, cosa che peraltro sarebbe possibile acquistando un nuovo televisore che ha già un decoder integrato, non è niente di più, ma è importante dal punto di vista commerciale perché il consumatore che deve adeguarsi tecnologicamente quando c’è lo switch off farà anche questa considerazione. Ricordiamo comunque che l’abbonamento a Sky costa parecchio. Dunque io vorrei dissociarmi da chi dice che con questa chiavetta si porta il digitale terrestre dovunque. Questo è tecnicamente impossibile perché in alcune zone il segnale proprio non arriva. Infatti Rai con la nuova piattaforma TivuSat aveva detto che voleva coprire quelle zone. Questo non è vero e l’operazione TivuSat è strettamente commerciale per fare concorrenza a Sky. Le persone che abitano in quelle zone dovrebbero invece essere servite gratuitamente dal segnale del digitale terrestre perché anche loro pagano il canone. Noi su questo agiremo.
Si apre il mercato della musica online
ottobre 21, 2009 alle 12:05 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE | 2 commentiTag: BEUC, Commissaria Kroes, joint statement, licenze multiterritoriali, licenze paneuropee, musica online
Sono un pò di fretta ma, avendo preso parte ai lavori, mi interesserebbe sapere cosa ne pensate.
Qui trovate il joint statement sui principi generali per la distribuzione della musica online che abbiamo condiviso come BEUC l’altro ieri presso gli uffici della Commissria Kroes dopo una interlocuzione che va avanti ormai da più di un anno con Amazon, iTunes, EMI, Nokia, PRS, SACEM, STIM, Universal. Qui il relativo comunicato stampa della Commissaria
Liquidi Veloci Mobili … mica tanto (reloaded)
ottobre 16, 2009 alle 3:30 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE, TELECOMUNICAZIONI, TV | Lascia un commentoTag: Contenuti Digitali, Copyright, disruptive technology, INTERNET, Liquidi Veloci Mobili, Pirateria, Risorse della Conoscenza
Ritorno sul convegno del 6 ottobre Liquidi, veloci, mobili: contenuti digitali e risorse per la conoscenza del quale avevo pubblicato i miei appunti sparsi.
Ora potete vedere qui il video del mio intervento e qui trovate quelli di tutti gli altri relatori.
Nell’occasione Altroconsumo ha anche realizzato due interviste a Luca Barbareschi e Corrado Calabrò che trovate qui sotto, buona visione !
Telecom Package: Trautmann e Quadras calano le braghe, il BEUC e Altroconsumo scrivono al Comitato di Conciliazione, non tutto è perduto ?
ottobre 16, 2009 alle 10:44 am | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE, TELECOMUNICAZIONI | Lascia un commentoTag: BEUC, Comitato di Conciliazione, emendamento 138, Parlamento europeo, Telecom package, Trautmann; Quadras
Purtroppo, dopo che nella riunione preparatoria ai triloghi i membri del Parlamento europeo che siedono nel Comitato di Conciliazione si erano determinati nella mattinata del 13 a rigettare il testo modificato dell’emendamento 138 proposo dal Consiglio, tanto che avevo scritto il Parlamento europeo regge (per ora) successivamente, nel pomeriggio, nei triloghi a porte chiuse, Catherine Trautmann (S&D) e Alejo Vidal-Quadras (EPP) avrebbero, come dire, calato le braghe accettando in sostanza di continuare il negoziato sulla base della proposta del Consiglio.
Lo scenario che si sta determinando è dunque quello descritto da Stefano, il rischio è che il Telecom Package, se l’emendamento 138 viene modificato in questo modo, autorizzerà gli Stati membri a che il presunto autore di un reato commesso usando la Rete, possa essere sostanzialmente condannato senza l’intervento di un giudice.
Non tutto è perduto, bisogna fare sentire forte la nostra voce e pretendere che i Parlamentari europei rappresentino e tutelino gli interessi dei cittadini salvaguardando il diritto alla presunzione di innocenza, a un giusto ed equo processo anche nell’ambiente Internet. Il BEUC, Altroconsumo e molte altre associazioni europee hanno scritto ai membri del Comitato di Conciliazione, qui la lettera la prossima riunione del Comitato di Conciliazione è prevista per il 20 ottobre a Strasburgo.
TV vs Internet: ci fai o ci sei ? un pò ci fai … un pò ci sei (reloaded)
ottobre 14, 2009 alle 1:36 PM | Pubblicato su - TV vs Internet: ci fai o ci sei ? un pò ci fai ... un pò ci sei, INTERNET, TV | 3 commentiTag: Emilio Fede, Facebook, INTERNET, Rete 4, Tecnofobia
Riprendo tutto quello che ho già detto qui con il carico da undici, anche perchè, riconosciamoglielo ! con il servizio che vedete qui sopra Emilio Fede e Rete4 hanno surclassato alla grande la puntata di Matrix che commentavo nel precedente post
Sul “sondaggio” finale poi … che dire: no comment
povera Italia
Telecom Package: il Parlamento europeo regge (per ora) sull’emendamento 138, il governo italiano vuole il graduated response alla francese
ottobre 13, 2009 alle 7:22 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE, TELECOMUNICAZIONI | 5 commentiTag: emendamento 138, graduated response, INTERNET, procedura di conciliazione, Telecom package
Torno sulla questione di cui avevo già parlato qui qualche post fa, per salutare favorevolmente il fatto che nella riunione di questa mattina il testo del Consiglio UE che intende emendare al ribasso l’originario emendamento 138 due volte approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo è stato giudicato negativamente.
Un bel segnale: il Parlamento UE regge nonostante pressioni con fuochi d’artificio vari, non ultimo il parere legale uscito fuori dal cilindro ieri di cui parla più ampiamente Scambio Etico e quindi il negoziato in seno al Comitato di conciliazione può andare avanti.
Ora, non sto qui a rifare tutta la storia, vi do solo un ulteriore spunto di riflessione, oggi abbiamo chiamato i due Membri italiani del Parlamento europeo che siedono nel Comitato di conciliazione, Patrizia Toia e Gianni Pittella per fare sentire loro il nostro supporto e per metterci a disposizione. Abbiamo parlato con i loro staff e li abbiamo trovati sul pezzo e abbastanza determinati.
Poi abbiamo chiamato anche la Rappresentanza Permanente del Governo Italiano a Bruxelles per capire, una volta per tutte, quale fosse la “nostra” posizione in merito alla procedura di conciliazione in corso sull’emendamento 138. Mi aspettavo risposte più interlocutorie e diplomatiche invece la posizione è netta e chiara: per il governo italiano l’emedamento 138 va modificato.
Questo introduce, a mio avviso, un elemento di riflessione sui tanti dibattiti, convegni etc etc che si tengono a livello nazionale su queste tematiche, dai quali sembrerebbe emergere una politica ondivaga del governo e della sua maggioranza. Ebbene, cari miei, non è così, la politica del governo almeno su un tema specifico è chiara e precisa, ed è favorevole ad introdurre forme di sanzione che prevedano la disconnessione da Internet per i navigatori sospettati di aver scaricato file protetti da diritto d’autore, senza l’intervento di un giudice. Tanto che l’Italia, insieme a Francia, Regno Unito e altri costituiscono quello zoccolo duro in seno al Consiglio UE che sta determinando questo pericoloso braccio di ferro con il Parlamento europeo.
A tutti coloro che hanno a cuore la Rete il consiglio è di rivolgere la propria attenzione nelle prossime settimane a Bruxelles e non alle diatribe inconcludenti di casa nostra perchè quello che si deciderà lì avrà ripercussioni dirette in Italia, facciamo dunque sentire il nostro supporto ai parlamentari europei in questa vicenda e chiediamo loro di mantenere il punto.
Infine, con la stessa schiettezza con la quale ci è stato chiesto di smettercela di strumentalizzare il Popolo della Rete, chiedo ai parlamentari italiani di maggioranza che seguono le questioni di Internet di riconoscere, per onestà intellettuale, che il Governo è in effetti a favore del graduated response giochiamo a carte scoperte please !
Liquidi Veloci Mobili … mica tanto
ottobre 6, 2009 alle 11:07 PM | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE, TELECOMUNICAZIONI, TV | 3 commentiTag: Contenuti Digitali, Copyright, disruptive technology, INTERNET, Liquidi Veloci Mobili, Pirateria, Risorse della Conoscenza
Oggi non sono riuscito, come ieri a Pisa , a postare in diretta su FB quanto avveniva al convegno al Cinema Adriano a Roma dove si teneva l’evento Liquidi Veloci Mobili: Contenuti Digitali e Risorse della Conoscenza organizzato dalla Fondazione Luca Barbareschi, non c’era connessione Wifi e anche le chiavette non prendevano, ciononostante siamo stati allietati dalla visione di filmati in 3 D che hanno inframmezzato il corso del convegno. Di seguito i miei appunti sparsi.
Liquidi, veloci, mobili … beh … a dare inizio ai lavori è il Ministro Bondi parla con orgoglio del reintegro dei fondi del FUS (Fondo Unico per lo spettacolo), 60 milioni. Bisogna non solo rivendicare ulteriori risorse ma fare anche quelle riforme lungamente attese nel Paese che danno la forza in più pre rivendicarle. Porterà al Consiglio dei Ministri nelle prossime settimane la riforma delle fondazioni lirico sinfoniche. Al Senato c’è intanto la riforma del Cinema, alla Camera la riforma dello spettacolo … – lo sapevo è fuori tema, non mi stupisce, d’altra parte il Governo non ha una vera politica su Internet, i contenuti digitali, la Rete …
…. Che cosa dobbiamo ancora vedere prima di capire che la tv dovrebbe essere capace di informare e formare il cittadino, questo deve fare – sembra avviato su una polemica tutta politica ma Barbareschi lo stoppa: ma non possiamo tirarci fuori, sulla governance della RAI c’è la responsabilità della poltica (apprezzabile)
Prende la parola Barbareschi – il padrone di casa – vuole che da questo convegno vengano fuori proposte concrete, l’unica che non c’è sta mattina è la Rai, qual’è la visione della RAI sui contenuti digitali ? è strano che non siano qui, non possiamo pensare a un futuro dei contenuti multimediali senza capire che ruolo giocherà la Rai …
Barbareschi è appena tornato dagli Emirati Arabi … saranno gli aggregatori come Google, come Facebook a raccogliere la pubblicità e allora se noi non ci muoviamo e facciamo una vera rivoluzione copernicana rischiamo grosso, voglio uscire da qui non con le chiacchiere ma con proposte concrete (e due), Dada è un esempio. Il governo ci deve dare leggi in modo che noi possiamo operare. Facebook pericolosissimo …
Flavia Barca – Fondazione Rosselli, proietta slides 5 fattori: informatizzazione e digital divide – domanda strutturalmente bassa – disponibilità a pagare ? – mercato pubblicitario ancora telecentrico – il prodotto italiano fa difficoltà a varcare i confini. Internet da minaccia a opportunità, come raggiungere l’utente finale ? Quale modello di business ? – molte domande, ma mi sembra, poche risposte …
Paolo Ferrari ANICA, Il problema è la pirateria, per quanto riguarda la qualità non siamo secondi a nessuno – eccoci ci risiamo ! – Lamenta che il governo non ha fatto un granchè, il prezzo dei contenuti cala continuamente, le tv non riconocono più il valore ai contenuti, pagano poco e gli unici che riconoscono i nostri contenuti sono i pirati – mah ROTFL ! – lamenta di nuovo che il governo non ha fatto nulla sulla pirateria, interviene Barbareschi: però basta chiedere aiuti al governo ssenza pensare a nuovi modelli di business, continuaimao a difendere prodotti audiovisi che poi non rientrano negli investiumenti, non è il caso si pensare che i cinema stanno chiudendo ? continuaimao ad arroccarci su filere distributive obsolete .. – bravo ! –
Davide Rossi – UNIVIDEO scoprire l’amercia non basta a fare il rinascimento, tutti i rivoluzionari sono rivoluzionari finchè non entrano nella stanza dei bottoni – il riferimento penso sia a Google, avendolo sentito anche ieri a Pisa – non esiste quel popolo della Rete così compatto come si vuole descrivere, il popolo della Rete non esiste affatto, metà degli italiani ritiene che Internet non gli serve, ok all’ebanking ai servizi di e-health etc etc ma non a contenuti gratis, il nostro settore ha fatto evoluzioni dalla cassetta al dvd – sic !!!!! – adesso abbiamo il blu ray, tra l’altro anche un operatore online adesso può essere nostro socio ! La gente percepisce Internet come strumento low cost o no cost non c’è nulla da fare …
Barbareschi ribatte con la storia degli acquaioli e gli acquedotti, la creazione degli acquedotti mette fuori gioco gli acquaioli, non servono più – come dire, ora che ci sono le “autostrade digitali” bisognerebbe immettere lì contenuti – Davide Rossi ribatte con la floridità dell’industria delle acque minerali, finchè ci saranno bottigliette di Ferrarelle in giro, che ha tuttora un mercato e fa grande pubblicità, anche i dvd …
Beretta – Eutelsat – risponde a Rossi che aveva detto che bisogna preoccuparsi di quelle aziende che fanno molto fatturato con pochissimi dipendenti, lui allora deve preoccuparsi, fa un sacco di fatturato e non ha molti dipendenti: 610
Il satellite può essere un complemento di quella rete terrestre che può andare a svilupparsi
Giubitosi bisogna distinguere tra fisso e mobile, il mobile ok. L’unico progresso sulla banda larga è la convegnistica, non c’è un piano del governo!. Ritorna sugli acquaioli e acquedotti esprimendo posizione forti e rivolte al futuro.
Stella – Telecom Italia – occorre avvicinare la gente alle tecnologie, a Internet attraverso la tv, questo abbassa le barriere e fa avvicinare a Internet tutta quella popolazione che ora è lontana dalla Rete
Novari Tutti con Internet hanno parlato di rivoluzione, ma la vera rivoluzione è arrivata con il web 2.0 Il problema non è tanto il downlink ma down e up perchè oggi chi costruisce contenuti sono gli utilizzatori, si tratta di una nuova economia molto più “democratica” che trasferisce più valore agli utenti. Lui è nato lepre, provoca e poi scappa ! ecco le provocazioni:
1 chi pensa di bloccare il p2p attraverso meccanismi di blocco è un pazzo
2 dobbiamo affrontare il problema dell’ideologia della gratuità
3 Griffin: gli Internet provider come sostituti di imposta – idea della tassa sull’adsl
4 il problema grosso di questo Paese è disarmare le lobby
5 il problema di Internet è che non c’è un sistema di billing embedded per pagare su Internet ci sono modalità assurde, si potrebbe andare avanti ma la lobby delle banche s’è messa di mezzo
6 elimiare le finsetre
Lesina – AT &T – 3 screen strategy: tv – high speed internet – wireless. L’idea di tassare i consumatori no, i consumatori debbono pagare quello che vedono. L’operatore di tlc deve poter gestire la sua rete – e non a caso AT&T è stata tra i le più tenaci a favore lobby a Bruxelles per evitare regole rigide sulla net neutrality
Calabrò mai come oggi i contenuti sono elemento chiave nel sistema delle omunicazioni, content is king. La Rai è in posizione di stallo. Rischio di un ritorno di pubblici passivi nell’era del digitale e dell’interattività ! Quale tutela per il diritto d’autore online ? dilemma digitale: trovare giusto bilanciamento tra diffusione e tutela della proprietà intellettuale. Non si riesce a trovare strumenti tecnici. Cita discussione sul telecom Package e HADOPI, e che c’è un partito pirata al parlamento europeo, aggregatori Internet. Il potenziale dell’archivio Rai è immenso ..
Ultrabanda è stato precursore come Giovanni Battista, ora viene invocata anche da altri però bisogna metterci anche i soldi, non vuole passare il cerino al suo successore – mancano ancora oltre due anni – senza avere portato in porto la cosa, che poi finisce sulla croce come il successore di Giovanni Battista. Vuole una Rete di nuova generazione in fibra. Web 3.0 !!
Realtà reale e virtuale sono sempre più intersecate, l’Agcom guarda a questa evoluzione con grande attenzione e da una prospettiva privilegiata – c’è da chiedersi se si tratti di realtà virtuale 😉 -. L’immaginazione è più importante della conoscenza, nel lungo periodo è la cultura che definisce il futuro di un Paese.
Gina Neri sistema che sta andando in deriva a causa degli aggregtori Internet, un minimo di riflessione su dove vogliamo andare va fatto. Ci sono modelli di business che depredano. Ce l’ha con Google e cita anche il fatto che loro (Mediaset) hanno mosso una causa a Youtube
Pelliccioli distingue tra pirateria e modello di business. Il modello di business corrente ha distrutto la profittabilità delle case discografiche. Bisogna abbassare i prezzi. Non è distruzione di valore ma trasferimento di valore dal business ai consumatori, per l’azienda è una opportunità, va colta
Caterina Caselli dice di essetre timida … stanno pagando un prezzo esagerato all’affermazione della società dell’informazione, chiunque usufruisce di contenuti protetti deve pagare il giusto non troppo, non poco, il giusto. Hadopi, copia privata non è un diritto ma una concessione , Pirate Bay
Sparata incredibile sulla pirateria …
Pierluigi Celli Per produrre le idee servono contesti liberi, se non nascono le idee non andiamo da nessuna parte. Bisogna puntare sulle idee sul pensiero e sulla creatività, al resto ci sarà qualcun altro che ci pensa, le tecnologie le reti etc etc noi ci poniamo questi problemi ma i nostri figli non lo faranno più
Ambrogetti rapporto tra tv e Internet
Cosa ho detto io ? ho parlato di disruptive technology. La tecnologia abilita e rende di fatto obsoleti una serie di modelli di business ma apre incredibili nuove opportunità. Questo grazie a Internet ma soprattutto al web 2.0 – ha ragione Novari – Attenzione, non è disinternediazione ma reintermediazione. Cosa può fare l’industria? difendere le proprie posizioni di rendita o aprirsi al futuro. Cosa può fare la politica? Accompagnare e stimolare l’industria verso il futuro o proteggerla nel business del passato. La chiusura iniziale può essere comprensibile, ma insistere ancora oggi diventa preoccupante. Certo se ci si apre al futuro non sono rose e fiori per tutti e quindi bisogna mettere in campo risorse per l’impatto sociale del cambiamento. Purtroppo invece continuiamo a menarcela sulla pirateria … Rispetto a quanto si è detto oggi quindi: Liquidi veloci, mobili, contenuti digitali … mica tanto !
Con Novari non sono invece d’accordo sull’equo compenso sulle adsl. Ho toccato altri punti nel poco tempo a disposizione, comunque Raffaele Barberio che ringrazio ha detto che metterà a disposizione i video di tutti gli interventi. Ho chiuso dicendo che stiamo mettendo a rischio anche un’altra cosa, il principio di effettività del diritto, questo promuovendo leggi che non corrispondono più al sentire di gran parte dei cittadini … Segnalo che Enzo Mazza alla fine mi ha dato due volte ragione, non so se è un titolo di merito 😉
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