Rottura Rai/Sky e nuova piattaforma Tivù Sat: forse il Santo che cercavamo è sul Colle più alto

agosto 4, 2009 alle 2:07 am | Pubblicato su - Rai/Sky Tivù Sat, CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, TV | 6 commenti
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napolitano%20telefonaQualche giorno fa commentavo così su Facebook – eh, il blog ancora non lo avevo ! – un bell’articolo di Aldo Grasso: ci sarà molto da fare per tutelare gli interessi dei cittadini, a che santo rivolgerci ? eppure lo sviluppo tecnologico e la concorrenza dovrebbero portare benefici generali ove non siano piegati ad interessi ultronei. Il concetto è tutto nel lapsus calami di Grasso: “ddt” anzichè “dtt” !!!

Ora apprendo che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si sarebbe fatto vivo con il Presidente RAI Galimberti mostrando tutto il suo disappunto per una trattiva che in realtà RAI, tramite il Direttore Generale Mauro Masi, sembra non aver mai seriamente aperto con Sky.

Sono cosciente che possa apparire giustamente criticabile il continuo appellarsi alla Presidenza della Repubblica, d’altra parte questo è il sintomo evidente di una democrazia sempre più in affanno e, in ogni caso, qui ci sono in ballo la pluralità dell’informazione e il tentativo di salvaguardare gli ultimi brandelli del servizio pubblico televisivo, se ce ne sono ancora … quindi forza San Giorgio !

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  1. Scusate, ma continuo a non capire… Fino a ieri, quei cittadini che non potevano ricevere il segnale analogico, per poter vedere tutte le trasmissioni televisive della Rai (e di Mediaset e di La7) dovevano, oltre al canone, pagare la “tassa Sky”, ossia necessariamente abbonarsi a un servizio offerto da un privato (e non certo a buon mercato). Da oggi, a parte un eventuale costo una-tantum, il servizio sara’ sostanzialmente gratuito (come logico).

    Gli abbonati Sky perderanno il servizio? Non sara’ piu’ sufficiente un solo decoder? Per quello che posso ricordare, fu Sky a rifiutarsi di rispettare la norma sul decoder unico, offrendone uno proprio e assolutamente chiuso e incompatibile col resto del mondo, sostenendo piu’ o meno – vado sempre a memoria – che non esistendo di fatto altri servizi, il decoder unico era inutile. A breve il consorzio Tivu’ ha dichiarato che rilascera’ un modulo CAM per poter vedere la programmazione criptata con qualunque decoder dotato di slot Common Interface, e i decoder Tivu’ sat dovrebbero piu’ o meno tutti avere tale slot per ospitare una eventuale CAM Sky. Ma Sky ha sempre detto che non produrra’ mai tale modulo.

    Insomma, ricapitolando: come cittadino mi sento molto piu’ tutelato ora di ieri; un abbonato Sky puo’ fare le sue scelte e, se volesse un solo decoder, deve solo prendersela con Sky medesima se questo non e’ possibile.

    Mi sfugge qualcosa, mi sbaglio?

    • Dunque, sul fatto che Tivù Sat sia un’operazione finalizzata esclusivamente a coprire quelle zone dove non si prendeva l’analogico e non arriva/erà il segnale digitale terrestre non ci crede più nessuno.
      Non ecsludo che inizialmente questa fosse l’idea, ma anche in tal caso qualcuno mi dovrebbe comunque venire a spiegare il motivo per il quale allora non si è portata la tv digitale solo attraverso questa modalità lasciando perdere il dtt.
      Ad ogni modo, sul fatto che oggi dietro Tivù Sat vi sia una strategia commerciale penso sia indiscutibile. Se è così mi chiedo: 1 chi detta tale strategia ? 2 cosa ci guadagna RAI, 3 su che basi si può ipotizzare che non vi sia una lesione del Contratto di Servizio.
      Quali sono le vostre risposte ?
      Infine, sul fatto che Sky ai tempi abbia leso ampiamente la normativa vigente sul decodeer unico non c’è bisogno di sondare se sono d’accordo o meno, forse googolando un pò si riescono anche a ritrovare miei scritti o dichiarazioni in tal senso, è stata una battaglia persa anche perchè come consumatori non trovammo veramente neanche un alleato al tempo

      • Che nell’operazione Tivu’ Sat possano riscontrarsi le tracce dello scontro commerciale tra le varie televisioni, onestamente non ci trovo nulla di strano o di male. In fondo, riporta un po’ di concorrenza in un settore in monopolio (vero questa volta: il satellite).

        Che Mediaset ci possa guadagnare di per se non ci vedo nulla di male. Che la politica della Rai sia deleteria per la Rai a favore di Mediaset onestamente non lo credo, e nessuno finora ha portato numeri per sostenere seriamente questa ipotesi, contestando pr esempio i numeri del mancato introito pubblicitario ipotizzato dalla Rai.

        In effetti, sono convinto che un non piccolissimo numero di abbonati Sky potra’ non rinnovare l’abbonamento stipulato per vedere la TV pubblica, e questo portera’ un riequilibrio degli introiti pubblicitari.

        Come cittadino-utente-pagatore (non contento) del canone, io credo di avere comunque un rilevante vantaggio – anche i nuovi canali ex-RaiSat -, e non mi sembra poco.

        Perche’ il dtt e non il satellite solo? Non sono un esperto, ma credo che sia una naturale conseguenza della scelta fatta con l’analogico oltre 50 anni fa. E’ innegabile che per gli utenti la migrazione dall’analogico al digitale sia piu’ semplice ed indolore che verso il satellite (per chi cambia il televisore, completamente trasparente). Allo stesso modo pero’, la stretta parentela tra la tecnologia del dtt e del satellite rende possibile “rivedere” il comportamento nelle zone “di confine” (in termini di segnale). Ci sono molte zone d’Italia dove la TV analogica e’ visibile – spesso solo con pochi canali – solo grazie a ripetitori privati, che sono un costo – in un modo o nell’altro – per la comunita’. In questi casi, passare alla ricezione via satellite e’ spesso un grosso vantaggio, anche perche’ diventa per la prima volta possibile ricevere l’intera offerta di programmi.

  2. […] violazione dell’art. 26 del Contratto di servizio. Lo ha fatto anche questo blog sin dai suoi primissimi […]

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