Iniquo Compenso: bene il Ministro Bray e anche Enzo Mazza – una proposta radicale: e se lo abolissimo? #nocopiaprivata

gennaio 13, 2014 alle 9:00 am | Pubblicato su - Equo Compenso, CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, PROPRIET INTELLETTUALE | 2 commenti
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Come riferisce qui Guido Scorza nella riunione di venerdì scorso il Ministro Bray ha annunciato che, prima di emanare il decreto di adeguamento dei prelievi su smartphone, tablet, computer, memorie etc etc per la odiosa tassa SIAE, il Ministero dei Beni e le Attività Culturali intende sviluppare un’indagine ad hoc sulle abitudini dei consumatori per verificare se le c.d. copie private di opere musicali e cinematografiche siano davvero cresciute negli ultimi tre anni tanto da legittimare addirittura un aumento del c.d. equo compenso del 500 % come pretenderebbe SIAE.

Si tratta di un’ottima notizia e di un primo risultato della petizione di Altroconsumo che ha già raccolto oltre 11.000 adesioni e che sollecito a continuare a firmare.

Ma le buone notizie non finiscono qui, nel corso della trasmissione Presi per il Web andata in onda domenica su Radio Radicale, il Presidente di FIMI, quindi certo non un acerrimo nemico dell’equo compenso considerate le ingenti revenues che il settore industriale che rappresenta ottiene attraverso questa tassa, ha dichiarato che:

a) – I 5,20 Euro per smatphones proposti da SIAE sono sicuramente troppi

b) – l’istituto dell’equo compenso é residuale e va sicuramente a ridursi nel prossimo futuro con la crescita del digitale

Si tratta di dichiarazioni tanto inattese quanto apprezzabili. Quello che continua a differenziare la mia posizione da quella di Enzo Mazza è che io penso che il futuro debba essere oggi, altrimenti non lo avremo più …. e che continuare a mantenersi sulla base di una tassa tarata su un contesto analogico, oltre ad essere ingiusto ed iniquo e a produrre una evidente doppia tassazione dei contenuti a danno dei consumatori, non fa bene neanche allo sviluppo dell’industria culturale che dovrebbe imparare a reggersi sulle propie gambe nel digitale.

A conclusione della trasmissione – per chi la vuole riascoltare qui la prima parte e qui la seconda dove intervengo anche io – i conduttori Marco Scialdone e Fulvio Sarzana hanno lanciato una proposta/provocazione a tutti i gruppi politici presenti in Parlamento chiedendo loro di liberarci dall’equo compenso, dichiarandosi disposti in cambio a rinunciare alla copia privata che, tanto, non esiste più per come definita nella legge sul diritto d’autore.

Per supportarla e farla circolare su twitter #nocopiaprivata

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