Contributi di disattivazione – mmm … a casa mia si chiamano penali

ottobre 5, 2010 alle 11:28 am | Pubblicato su CONSUMATORI, DIRITTO, INTERNET, TELECOMUNICAZIONI | 14 commenti
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La legge Bersani è dell’aprile 2007, il suo articolo 1, comma 3 recita come segue:
I contratti per adesione stipulati con operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazione elettronica, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, devono prevedere la facolta’ del contraente di recedere dal contratto o di trasferire le utenze presso altro operatore senza vincoli temporali o ritardi non giustificati e senza spese non giustificate da costi dell’operatore e non possono imporre un obbligo di preavviso superiore a trenta giorni. Le clausole difformi sono nulle, fatta salva la facolta’ degli operatori di adeguare alle disposizioni del presente comma i rapporti contrattuali gia’ stipulati alla data di entrata in vigore del presente decreto entro i successivi sessanta giorni.
Oggi è il 5 ottobre 2010 e ieri Altroconsumo ha diffidato Fastweb, Telecom, TeleTu, Tiscali, Vodafone, Wind Infostrada perchè ritiene che nelle loro condizioni generali sussistano ancora clausole in evidente contrasto con la norma di cui sopra, anche se non si parla più di penali ma di contributi di disattivazione ma la sostanza aihmè non cambia … di più nel Comunicato stampa di Altroconsumo che vedete qui sotto:
Vecchie penali trasformate in “costi di disattivazione”. Altroconsumo diffida le compagnie telefoniche: basta vessare i consumatori
04-10-2010

Oltre mille segnalazioni ricevute nel 2010 su costi di disattivazione – dai 40 ai 100 euro a testa – richiesti dalle compagnie telefoniche agli utenti che vogliono disdire il contratto. Altroconsumo ha inviato oggi a sei operatori di telefonia fissa – Fastweb, Telecom, TeleTu, Tiscali, Vodafone, Wind Infostrada, una diffida formale per i costi legati al recesso dal contratto, un prezzo da pagare ritenuto improprio e lesivo della libertà di concorrenza dalla norma Bersani e abolito per non penalizzare più gli utenti.

Dall’analisi delle clausole dei contratti emergono condizioni dal contenuto vessatorio nei confronti del consumatore, chiamati “contributi di disattivazione” o costi aggiuntivi per il noleggio di apparecchi forniti (modem, decoder) che possono far arrivare la chiusura del contratto a spese ben oltre i 100 euro. Segnalata anche la pratica dell’acquisto coatto. Se la disdetta del rapporto contrattuale avviene entro il primo o i primi due anni, il consumatore è obbligato non a restituire gli strumenti noleggiati ma ad acquistarli a cifre già stabilite. In pratica una penale mascherata.

La diffida ai sei operatori è stata formulata secondo l’art. 140 del Codice del Consumo. Se le condizioni contrattuali non saranno riviste e modificate, e se gli operatori non cesseranno di esigere la loro applicazione da chi ha già un contratto, Altroconsumo passerà alle sedi giudiziarie per vedere rispettati i diritti degli utenti.

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  1. […] admin at 5 Ottobre, 2010, 9:03 pm // Contributi di disattivazione – mmm … a casa mia si chiamano penali « L’angolo di Pierani. Altroconsumo ha diffidato Fastweb, Telecom, TeleTu, Tiscali, Vodafone, Wind Infostrada perchè […]

  2. Oggi 28 febbario 2011, mi sono staccato dalla teletu e mi hanno chiesto 40 euro con l’ultima bolletta. Se rifuto di pagare questa penale in cosa posso incorrere ? Visto che siamo in tanti ?
    Alessandro R.

  3. Si sa qualcosa sulla diffida di altro consumo. Io mi sono staccato da Teletu e loro sembra mi chiedano il contributo disattivazione. Devo Pagarlo???
    Grazie

    • ho cambiato da teletu a vodafone, e mi hanno addebitato circa 40 euro di contributo di disattivazione ( iva inclusa ). Non so cosa fare ( avrei intenzione di blòoccare il pagamento dell’addebito.Il tutto è avvenuto ad agosto 2011

  4. telda teletu ad infostrada..33 euro disattivazione..devo pagare?

  5. ma una risposta a queste persone che domandano la stessa cosa?

    • Hai ragione, mi scuso con te e con tutti, è che il quadro è ora diventato più complicato alla luce di un intervento dell’agcom di cui non ho però contezza, cerco di capirci un pò di più se possibile …

  6. Vodafone mi ha inviato una fattura da pagare in data 16/09/2011 di 149.90 euro di addebito per recesso fisrt (contratto internet con chiavetta).
    L’importo mi sempbra sproporzionato, e non ho intenzione di pagare tramite il bollettino che mi hanno allegato, visto che avevo bloccato il pagamento automatico per conto del servizio postale, appena avevo inviato la richiesta di recesso del contratto.
    Attendo consigli in merito.

  7. dopo 2 anni recedo da fastweb per trasloco in nuova abitazione, e dopo 6 mesi mi contatta ecritalia, società di riscossione crediti,che mi addebita costi di disattivazione per 96 euro,più spese. in questi mesi l’ultima bolletta che mi contestano che non ho pagato non mi è mai arrivata , perchè ho cambiato ovviamente domicilio, e loro me l’avavano spedita al vecchio domicilio. che fare?

    • Purtroppo l’AGCOM sembra aver approvato i costi esorbitanti di disattivazione degli operatori di tlc quindi anche in sede di conciliazione mi sembra dura al momento ottenere qualcosa. Stiamo procedendo con un accesso agli atti per capire di più come si è mossa Agcom nel frattempo però non ho purtroppo consigli pratici per il tuo caso singolo

  8. nel giugno del 2006 ho stipulato un contratto con tiscali per una linea adsl; il 28/11/2007 sono passato dalla 2 mega alla 8 mega (il nuovo contratto è stato attivato in tale data). il 23/09/2011 ho inviato, tramite raccomandata a.r., regolare disdetta per recedere dal contratto per poi passare a un nuovo operatore.
    tiscali adesso mi chiede il pagamento di € 52 per costi di disattivazione.
    devo pagare?
    ps. in data 16/04/2011 tiscali ha modificato le condizioni contrattuali di cui io non ho ricevuto comunicazione (pare che tiscali abbia informato i suoi clienti tramite e-mail) e che io non ho, dunque, espressamente accettato, inserendo i famosi costi di disattivazione.

  9. Secondo l’AGCOM in caso di migrazione i contributi di disattivazione gravano, di solito, sul nuovo gestore. Con la formula “di solito”, quindi l’AGCOM in pratica li ammette. Però l’AGCOM aggiunge che il vecchio operatore non può emettere una generica fattura per contributi di disattivazione, ma in caso di richiesta degli stessi deve dettagliare gli effettivi costi sostenuti. Le fatture generiche che gli ISP di solito emettono non sarebbero quindi legittime. Anche il preavviso delle variazioni contrattuali andrebbe fatta al cliente in modo chiaro. “Qualunque modifica unilaterale delle condizioni contrattuali deve essere comunicata espressamente al cliente per iscritto, secondo modalità immediatamente comprensibili” secondo quanto recita il decreto Bersani. E’ assai dubbio che una comunicazione in fattura in caratteri minuscoli sia legittima. In questo modo Tiscali ha comunicato genericamente le variazioni contrattuali, senza nessuna specifica. Tocca al cliente andare a vedere sul sito Tiscali come esse siano cambiate, ma secondo il decreto Bersani è l’azienda che deve dare comunicazione chiara e non generica di “qualunque modifica unilaterale”. Non basta dire: ti ho cambiato le condizione contrattuali, vatti a studiare come.

  10. Salve, ho disdetto il mio abbonamento con l’operatore tiscali dopo 6 e passa anni, quindi fuori dai canonici 24 mesi, ora mi richiedono 35,54 con Dicitura Contributo Disattivazione.
    Questo contributo devo pagarlo?
    Io per ora ho pagato con bollettino solo i 9€ di reale consumo specificandolo, ma quest’ultimi con la dicitura Contributo Disattivazione, per ora non glie l’ho pagato.

    Cosa mi consigliate, ad oggi ci sono cambiamenti a riguardo ?

    Grazie Mille
    Cordiali Saluti
    Andrea

    • Ciao,
      vedi la risposta che ho già dato. Le spese devono essere dettagliate. Se l’operatore non dettaglia i costi i contributi di disattivazione non sono dovuti. Ho vinto una vertenza con Tiscali su questo (e altro). Se ti rompono le scatole con lettere continue rivolgiti al Corecom della tua zona oppure ad Altroconsumo.


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